Una interpretazione contemporanea di opere dell’avanguardia dell’inizio del XX secolo della cantante Bénédicte Davin. Una forma di teatro musicale che si interroga sulla questione dell’identità e il suo doppio che vuole dar voce ai sensi nascosti dietro i giochi del linguaggio. Qui la performatività del corpo si situa nell’incontro fra composizione, materia vocale e proliferazione di fenomeni, reali fughe musicali, libere da ogni esigenza nominativa, dove anche il soffio può apparire un segno. Questo approccio rileva il corpo come estensione. L’anatomia è l’ultimo elemento, come una membrana tesa fra la voce interiore e la polifonia discordante del mondo, che dà al corpo il senso del suono e delle parole a partire dalle quali tutto può accadere.
Di Bénédicte Davin e Alain Wathieu
Interpretazione Benedicte Davin
Regia Alain Wathieu
Regia figure e maschere, luci Damiano Privitera
Composizioni originali di Bénédicte Davin et Alain Wathieu a partire dai disegni e spartiti futuristi di Cangiullo, Rognoni, Marinetti
Produzione Associazione La Terra Galleggiante ETS