L’eternità, la rinascita, la perfezione e l’infinito, l’unione degli opposti, l’immortalità e la natura ciclica dell’esistenza. Le conoscenze universali, che dai tempi antichi dimorano all’interno del serpente, che morde la propria coda. Per l’uomo comune si tratta di concetti spesso astratti, lontani e irraggiungibili, ma per un artista sono concreti e veri come la terra sulla quale cammina e l’aria che respira. Pechè è proprio l’arte quella che dona all’uomo la sensibilità che gli permette di vedere un mondo in un granello di sabbia, e un cielo in un fiore selvatico, tenere l’Infinito nel cavo della mano. E l’Eternità in un’ora (William Blake).
In The Serpent of Old Vladimir utilizza l’espressività corporea, sia in aria che a terra, per portare con sé lo spettatore in una dimensione altra, antica ed eterna.
La performance è preceduta da un’intervista con il protagonista e dalle immagini del suo dietro le quinte della residenza artistica e delle prove al Teatro Café Müller.
Vladimir Ježić, circense, danzatore e artista visivo croato, nato nel 1989 a Fiume (Croazia), si laurea in pedagogia dell’arte nel 2012 preso l’Accademia di Arti Applicate a Fiume. Si trasferisce successivamente in Italia, diplomandosi presso la Scuola professionale per artista di circo di Cirko Vertigo nel 2015, dove si specializza in trapezio fisso. Come artista, ha partecipato a numerosi spettacoli, progetti, festival, eventi e programmi televisivi. Al momento lavora come artista nel mondo dello spettacolo e come docente per la Fondazione Cirko Vertigo.